mercoledì 21 febbraio 2007

Marcello, Bo, Sierra Leone 18 Febbraio 2007





Eccomi qua carissimi.
Finalmente riesco a scrivervi la mia prima mail dalla Sierra Leone. Dico finalmente perché ovviamente avrei voluto scivervi prima, ma solo ora riesco ad avere un momento di relax per poter scrivere due righe.
Comunque sappiate che sto bene e che non vi dimentico, per cui ogni tanto mi faró sentire.
Probabilmente questa volta non dimostreró lo stesso entusiasmo che avevo quando sono arrivato in Angola lo scorso anno, non perché arrivare in Sierra Leone non mi abbia fatto lo stesso effetto, anzi, ma forse perché sto cominciando un po' a farci l'abitudine ad imbattermi in queste realtá cosí distanti dalla nostra occidentale.
Comunque lo scenario é abbastanza simile a quello incontrato al mio arrivo in Angola, con Freetown, la capitale, caratterizzata dalle sue ''case'' in muratura, legno e lamiere di zinco, la maggiorparte, e soprattutto dal caos delle sue strade che é difficile da descrivere a parole e naturalmente…. tanta miseria.
Non ho visto granché di Freetown anche perché sono arrivato di sera tardi e sono ripartito la mattina dopo alla volta di Bo, la cittadina in cui é concentrato il progetto di MSFB, ma tra cinque settimane dovrei poter avere la possibilitá di passare il week end in Freetown per cui magari sapró raccontarvi qualcosa in piú.
L'unica cosa che posso dirvi é che si trova sul mare e mi hanno detto che ha anche delle bellissime spiagge. All'aeroporto, che si trova in una localitá chiamata Lungi, fuori dalla cittá, son venuti a prendermi alcuni ragazzi sierraleonesi che lavorano per MSF e subito é stata un impresa riuscire a raggiungere la cittá perché l'elicottero, di una compagnia privata, che di solito trasporta i passeggeri dall'areoporto a Freetown é da qualche mese fuori uso. Perció abbiamo dovuto trovare un passaggio fino all'imbarco del traghetto che porta a Freetown, sperando che a quell'ora ci fosse ancora. Fortunatamente tutto é andato per il meglio.
La mattina dopo son venuti a prendermi con la lancruiser di MSF e dopo cinque ore di strada sono arrivato a Bo. Bo é una cittadina, non tanto grande, ma si puó trovare piú o meno di tutto. Anche qui tante baracche, case mezze diroccate, caos di persone e di auto e motociclette per le strade. Pensate che le auto camminano quasi a centro strada, anche nelle strade esterne alle cittá, per evitare i pedoni che camminano a bordo strada.
Le persone sono stupende, molto cordiali e gentili, specie con noi di MSF e spero di potermi fare un po'di amici anche qui, come in Angola. Il progetto di MSF in Bo é davvero grosso, se pensate che siamo la bellezza di una ventina di espatriati, soprattutto medici e infermieri e questa é una delle principali differenze rispetto alla mia missione in Angola in cui di espatriati eravamo solo in due.
Il Gondama Referral Center, dove lavoro e passo gran parte della mia giornata, é un centro ospedaliero costruito in tutto e per tutto da MSF ed é abbastanza grande. Ci sono diversi reparti situati in differenti costruzioni e il problema sanitario principale che ci si trova ad affrontare é la malaria che qui ha un'incidenza spaventosa specie sui bambini di etá inferiore ai 5 anni di vita. Io, questa volta, dovró occuparmi ''solo'' di logistica ed in particolare ''solo'' della parte relativa alle costruzioni. Ci sono diverse prioritá a cui dover rispondere in questo momento ma la piú grossa riguarda la costruzione di un nuovo reparto maternitá. Sará molto interessante per me dal punto di vista professionale, anche perché potró apprendere delle tecniche costruttive leggermente differenti dalle nostre e sicuramente accrescere la mia esperienza in questo campo.
É inutile dire che sará anche questa un'altra bellissima esperienza dal punto di vista umano, ho giá fatto amicizia con tre bambini che sono qui in ospedale che ieri erano nell'ufficio della logistica insieme a me e mentre io finivo di definire l'architettonico del nuovo reparto che a breve inizieremo a costruire loro facevano i loro disegnini spiegandomi ogni volta cosa stessero disegnando.
All'inizio dicevo che probabilmente non mi sentirete cosí entusiasta come lo ero al mio arrivo in Angola, anche perché qui la mia situazione é completamente differente. Intendo dire che facendo il paragone con la situazione in cui mi trovavo a Cuemba, non so perché ma preferivo di gran lunga quella perché mi sentivo piú a contatto con la gente del posto e piú libero di potermi esprimere con loro e potermi creare degli spazi in cui coinvolgerli, come ad esempio le mie classi di capoeira…….
Qui é un po' differente e penso sia dovuto in parte al fatto che siamo tanti espatriati, forse troppi, con i quali tuttavia mi trovo abbastanza bene e pian piano sto incominciando a farmi conoscere e a sentirmi sempre piú parte del gruppo. In parte puó dipendere anche dal fatto che essendo in una cittadina ed essendo la casa in cui vivo un po' in periferia ogni volta per fare un giro o uscire per fare la spesa é necessario chiamare un' auto per farsi venire a prendere, mentre io ero abituato ad uscire a piedi a Cuemba per qualsiasi cosa e questo mi permetteva di incontrare la gente per strada e di sentirmi piú in mezzo a loro. Non lo so, forse é solo una mia errata impostazione mentale che mi fa sentire cosí, sicuramente dipende anche dal fatto che comunque sono all'inizio e quindi nuovo e col passare del tempo riusciró a sentirmi sempre piú a mio agio, e di questo ne sono convinto, ma da quando sono arrivato qui provo una strana nostalgia per Cuemba, l'Angola e i sette mesi e mezzo passati li, come non l'avevo ancora provata da quando sono andato via.
E poi anche il mio inglese non proprio corrente mi fa sentire un po' a disagio con gli altri perché magari spesso mi capita di non capire le cose che mi vengono dette o di non potermi esprimere pienamente come vorrei e rischio di fare la figura del deficente, ma sono fiducioso sul fatto che anche questo problema con il passare del tempo scomparirá. Spero solo che gli altri abbiano un po' di pazienza fino a che questo non accadrá.
Scusatemi se mi sono un po' dilungato su questo punto ma era solo per rendervi partecipi anche del mio personale stato d'animo in questo momento.
Comunque tranquilli, tuttosommato la situazione é sotto controllo per il momento e sono convinto, ed anche alcuni miei colleghi espatriati qui mi hanno rassicurato, che sará solo questione di tempo e tutto andrá per il meglio.
Sono convinto che giá nella mia prossima mail mi sentirete molto piú entusiasta e comunque non posso dire di aver perso l' entusiasmo che avevo all' inizio della mia prima missione perché se cosí fosse di certo non sarei qui.

Ciao a tutti carissimi e a presto

Marcello`

2 commenti:

marco ha detto...

forza pumui

Unknown ha detto...

ciao
lavoro per Medicus Mundi
lunedi parto per Luanda per costruire un ospedale...ho letto nel tuo blog che hai lavorato là e mi pare di aver capito che sei architetto come me, ti posso chiedere 2 dritte sull'Angola?
alessandrofilippo@gmail.com
ciao!
Filippo